Vai al contenuto
Home » Dignità figura femminile

Dignità figura femminile

L’Islam, al suo nascere, ha attribuito in realtà alla donna quella dignità che non aveva mai avuto. Numerose donne si convertirono e furono proprio le donne, in tempi relativamente recenti ed attraverso la rilettura del Corano, a scoprire come una ERRATA INTERPRETAZIONE DEL CORANO le aveva relegate a un ruolo secondario, a una sottomissione non sancita dai sacri testi. Attraverso lo studio della vita del Profeta in molte hanno anche potuto constatare l’importanza della figura femminile nel primo periodo dell’Islam.

Le biografe delle donne che vissero nei primi tempi dell’era islamica confermano l’importanza dell’istruzione e come l’Islam tuteli i diritti femminili: erudite, intelligenti e coraggiose, le donne che hanno vissuto i primi tempi dell’era islamica sono state sovrane illuminate, guerriere e sapienti, ma le esegesi classiche hanno scelto di ignorare le loro vite o di descriverle come casi isolati, fenomeni straordinari ed eccezionali.

VITA DEL PROFETA primo esempio

Ricordiamo che la più fidata consigliera del Profeta fu una donna: la prima moglie del profeta, Kadigia. Era molto più grande di lui, era una commerciante, una donna che guidava le carovane, che concludeva affari. Fu la prima moglie del Profeta e la prima donna a convertirsi all’Islam ed ebbe una grande influenza sulla vita di Maometto.

Aisha è stata invece l’ultima moglie del Profeta – in totale forse ne sposò 11 – era giovane e amatissima. La sua biografia è stata oggetto di studio da parte di molte femministe islamiche. Fu l’unica moglie ad essere ammessa ad assistere alle cosiddette “rivelazioni”. Dopo la morte di Muhammad divenne uno dei principali riferimenti in tutti i settori del sapere religioso.

Oltre alla prima e all’ultima moglie, Maometto ha avuto però altre donne. Un numero imprecisato di concubine. “Con i suoi matrimoni”, il profeta lanciò dei segnali emblematici sul significato delle sue scelte e su come intendeva il rapporto con il femminile. Sposò molte vedove che avevano già figli, per dare loro protezione; convolò a nozze con una etiope per lanciare un messaggio contro il razzismo, sposò una cristiana in segno di rispetto nei confronti delle altre religioni monoteiste.

Fatima Al-Fihriya: la donna che fondò la più antica Università del mondo

Questa storia straordinaria è un tipico esempio che permette di far luce sul ruolo e il contributo delle donne, ampiamente sottostimato, nella civiltà islamica. L’Università di cui vi parlo è al-Qarawiyyin, che in arabo significa “degli abitanti di Qayrawan” e si trova in Marocco, nella bellissima città imperiale di Fès.

Fu fondata da Fatima Al-Fihriya, e divenne in breve tempo uno dei principali centri spirituali ed educativi del mondo musulmano e un riferimento per l’intera area mediterranea. Fatima Al-Fihriya, nacque intorno all’anno 800 d.C. ad al-Qayrawan, nell’odierna Tunisia, il padre era un mercante. Fatima essendo di famiglia benestante studiò il fiq, la giurisprudenza islamica, e gli Hadith, i documenti e gli scritti del profeta Maometto.

Alla morte del padre, lei e la sorella Maryam ereditarono un ingente patrimonio e decisero di investirlo per migliorare la città, la cultura e la vita del Paese per cercare di limitare il ruolo del tutto secondario della donna nella civiltà islamica fondarono diverse madrase (scuole), fontane e gama’a (moschee) a Fez. Fatima diede anche vita a un ambizioso progetto, quello di costruire una moschea con una madrasa annessa per farne un grande centro di studi e conoscenza. Così nel periodo di Ramadan del 245 al Hijri (859 d.C.) Fatima Al Fihri iniziò i lavori, chiamando, quella che sarebbe diventata la prima Università del mondo, al Qarawiyyin, in onore della città di Qayrawan, da dove venivano i suoi antenati.