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#ConoscerePerCapire in pillole video, dove parlo e spiego la cultura islamica, la storia e i fenomeni contemporanei.

Qual’è il mio motto? #ConoscerePerCapire e oggi vi spiego il perché.
Cosa è accaduto dopo l’attacco alle torri gemelle? sono Simona Travaglini esperta di cultura islamica Numerosi Paesi occidentali hanno rafforzato le misure di sicurezza discriminando soprattutto gli immigrati di religione musulmana, uomini e donne, considerando l’Islam un nemico contro cui combattere; in questa situazione si inserisce anche la questione del velo islamico che rientra in realtà in un ampio dibattito multiculturale, invece secondo alcuni di promuovere delle politiche maggiormente inclusive. Molti rappresentano in questa situazione addirittura le donne velate come delle terroriste che minacciano i valori della democrazia liberale e come delle donne vittime e sottoposte a questo sistema patriarcale tipico dell’Islam. Questo è un concetto da sfatare perché come sappiamo il velo è un uso della donna ed è una libera e deve essere una libera scelta per la donna.
Il velo nei Paesi Occidentali, sono Simona Travaglini esperta di cultura islamica. Negli ultimi trent’anni si è discusso moltissimo dell’uso del velo provocando anche accesi dibattiti sia in Italia sia in altri Paesi europei, in quanto in una società multietnica come quella attuale è molto importante parlarne anche per tutelare i diritti delle donne musulmane e per favorire anche una maggiore uguaglianza tra i sessi. Nel 1889 3 ragazze marocchine furono espulse da una scuola del Nord della Francia perché avevano indossato l’hijab e da lì è partita una grande controversia e un dibattito sul diritto delle donne musulmane di indossare il velo islamico. In Europa attualmente sono in atto azioni di limitazioni sul velo soprattutto in Francia, Danimarca, in Austria, in Bulgaria, Belgio e anche nei Paesi Bassi e un po’ il dibattito si è esteso in tutti i Paesi europei. In realtà le leggi che limitano l’uso del velo sono vigenti in molti Paesi europei che hanno l’obiettivo di emancipare la donna musulmana producono l’effetto contrario infatti, limitare questo diritto alla donna, fa sì invece la donna sia portata proprio a voler portare il velo, negli ultimi decenni è aumentato tantissimo anche in Europa il numero delle donne islamiche che portano il velo. Sempre più politici e media nazionali e internazionali associano in realtà il velo al concetto di integralismo islamico dipingendo le donne velate come quasi come delle donne oppresse prive di una qualsiasi volontà individuale ma molte volte anche come agenti del terrorismo, ignorando invece i molteplici significati che ha il velo.
L’uso del velo nei Paesi più tradizionalisti Nei Paesi islamici più tradizionalisti oppure nelle aree ancora fortemente legate alla tradizione molte donne sono addirittura costrette a portare il velo e a subire violenza se si rifiutano. Il più delle volte sono proprio all’interno della famiglia a imporre alla donna all’uso del velo. Naturalmente tutto questo per la donna emancipata può sembrare che il velo sia simbolo di sottomissione e riconoscimento del potere maschile, ma in realtà non è questo il concetto di velo, che è solamente una libera scelta della donna. Voglio precisare che questo atteggiamento di imposizione nei confronti della donnariguarda solo i Paesi islamici più tradizionalisti oppure a quelle aree ancora molto legate alla tradizione assolutamente non vorrei che si pensasse che questo riguarda tutto il mondo islamico e ritorno ancora a dire che per l’Islam moderato il velo deve essere una libera scelta della donna, per questo è molto importante conoscere per capire.
Il velo è una scelta o un’imposizione? Nel Corano il velo viene citato in diversi versi, ma soprattutto nella sūra 24 al verso 31 e nella sūra 33 al verso 58. Nella sūra 24 viene rivolto alle credenti l’invito di far scendere il velo dal capo fino a coprire il seno e infatti viene usata la parola khumur che è il plurale di khimar. Le musulmane moderate sostengono che in realtà l’imposizione del velo era solo per le mogli di Maometto in segno di distinzione, ma questo viene smentito nella sūra 33 al verso 58, dove Allah invita Maometto a far coprire con un velo non solo le sue mogli ma anche le credenti e le mogli dei credenti.
Oggi vediamo il velo nei vari periodi storici. Nell’800 c’è stato un vero e proprio dialogo, molto serrato, tra islamisti tradizionalisti e moderati. I primi sostenevano che l’imposizione del velo fosse proprio scritta nel Corano, mentre i secondi sostenevano che in realtà non fosse richiesto nel Corano di portare obbligatoriamente il velo. Nell’900, fino al 1979, abbiamo visto che in Iran il velo non veniva assolutamente portato, perché le donne erano libere ed era un Paese dove potevano decidere di portarlo o non portarlo, sono state poi la caduta dello Scià e l’arrivo di Khomeini che hanno portato l’imposizione non solo del velo ma dello chador, così come, per esempio, in Afghanistan, fino a quando non è caduto il Re, praticamente nel 1974-75, le donne non portavano il velo perché l’Afghanistan era un Paese molto aperto, dove gli occidentali andavano in vacanza, con la caduta del Re e l’arrivo dei talebani è stato imposto il burqa. La Turchia è stato un Paese un po’ di segno opposto perché fino al 1938, il periodo in cui c’è stato Atatürk il quale aveva vietato l’uso del velo alle ragazze, addirittura nelle università era proibito entrare con il velo, ed è proprio per questa ragione che molte ragazze indossavano parrucche che sostituivano il velo, perché le donne musulmane non vogliono che il velo venga imposto da nessuno e nemmeno che venga vietato da nessuno, deve essere una libera scelta della donna. Nel 2013 quando alcuni paesi europei avevano indetto l’hijab day, un giorno in cui anche le donne europee avrebbero dovuto indossare il velo per solidarietà con le donne musulmane, le donne musulmane hanno risposto con “NO” hijab day, perché il velo deve essere solo una libera scelta della donna.
Quando nasce il velo? Il velo è un indumento antichissimo, nato molto prima dell’Islam; veniva infatti usato in tutta l’area del Mediterraneo fin dal IV secolo a.C. ed era un elemento distintivo per le donne delle alte classi sociali. Il velo non nasce con l’Islam e questo spiega anche il perché nel Cristianesimo la Vergine appare sempre velata. Nell’Islam le prime donne che si sono velate sono state proprio le mogli di Maometto, in segno di distinzione. Come tutte le grandi religioni, l’Islam ha predicato uguaglianza e giustizia sociale, ed è per questo motivo che è stato permesso anche alle schiave di usare il velo, cosa che era prima proibita. Oggi in Europa le donne musulmane velate sono considerate la minoranza e sono soggette a discriminazioni ed è molto difficile che in occidente una donna velata possa essere considerata una donna appartenente ad un’alta classe sociale, ma questo non è assolutamente vero.
A che età si incomincia a indossare il velo? Sono Simona Travaglini esperta di cultura islamica. ☪️ 🧕 L’età minima per indossare il velo è tra i 10-13 anni, se qualcuno costringe una bambina di età inferiore di 10 anni a portare il velo è considerato dagli stessi musulmani un estremista, un atto e una violenza nei confronti dell’infanzia e una limitazione per una sana crescita e un ostacolo al gioco. Il velo viene considerato generalmente dalle donne musulmane una loro libera scelta, quindi assolutamente non deve essere un’imposizione da parte di nessuno ma deve essere una loro scelta molto libera.
Oggi parliamo del chador come ultimo velo, usato soprattutto in Iran, copre praticamente tutto il corpo e tutta la testa ed è quasi sempre di tessuto nero piuttosto spesso. Inoltre vi parlo dell’abaya il tipico abito musulmano che lascia scoperto completamente il viso e le mani, lungo e piuttosto largo perché non deve mettere assolutamente in evidenza le forme, rispettando i canoni della moda modesta. Naturalmente insieme all’abaya viene indossato anche un velo per la copertura della testa come può essere un hijab o un khimar
Parliamo del burqa. Il burqa, che perlopiù è azzurro, è quel velo che copre completamente tutto il corpo della donna dalla testa e arriva fino ai piedi lasciando scoperta solo una parte degli occhi tramite delle fessure che le permettono di vedere. Di solito è di colore azzurro ed è tipico dell’Afghanistan, quindi è quel telo tipico che è stato imposto dai talebani in Afghanistan, come vedremo in seguito nel Corano non è scritto in nessuna sura che la debba essere coperto completamente il volto che infatti non viene coperto nemmeno durante le cinque preghiere quotidiane e anche durante il pellegrinaggio alla Mecca non c’è nessuna separazione tra i sessi. Gli uomini vanno insieme alle donne l’importante che le donne portino degli abiti lunghi, ampi e quindi che rispettino perfettamente quello che è richiesto dal Corano per quanto riguarda l’abbigliamento.
Il niqab che molte volte viene confuso con il burqa in realtà è un velo che oltre a coprire i capelli, il collo e le orecchie copre anche una parte del viso lasciando però completamente scoperti gli occhi. Esistono due tipi di niqab: quello saudita e quello yemenita. Il niqab saudita è formato da dei veli che girano intorno alla fronte e poi vengono legati dietro la nuca. Mentre il niqab yemenita è formato da due parti: da una bandana che viene legata dietro la testa e poi da una fascia rettangolare che parte da sotto gli occhi fino al mento e anche questa viene legata dietro la nuca.
Oggi scopriamo altri veli, l’ultima volta che ci siamo incontrati abbiamo parlato dell’hijab, quel velo che copre completamente i capelli, il collo e le orecchie, quindi è un velo che copre completamente la testa, però deve lasciare scoperto il viso, una cosa che voglio dire in più dell’hijab è che molto spesso sotto l’hijab viene indossata una cuffietta che copre perfettamente i capelli in modo che non possano uscire dal velo. Il secondo velo si cui vi parlo è il khimar che ha le stesse caratteristiche dell’hijab, deve coprire tutti i capelli, le orecchie e il collo ma è più lungo perché deve coprire anche il seno, infatti alcuni arrivano alla vita, mentre altri, arrivano addirittura alla caviglia. Questo velo è molto importante perché invece vedremo successivamente che nel Corano il velo viene indicato con la parola khumur che è il plurale di khimar quindi quando si parla di velo come copricapo nel Corano viene nominato il khimar.
Oggi parliamo dell’hijab, il velo più usato nel mondo islamico, è quel velo che copre completamente la testa, i capelli, le orecchie e il collo ma lascia completamene scoperto il viso
Seguimi per conoscere il velo nell’Islam in tutte le sue forme e in tutti i suoi aspetti
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